PARLARE DI ZES E NON SAPERNE NULLA

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La Zes (o le ZES) questa sconosciuta, ma cosa sono queste istituzioni che dovrebbero incentivare lo sviluppo in determinate aree di un Paese, nello specifico in Italia?

Le Zone Economiche Speciali (ZES) sono aree geografiche definite da uno Stato per incentivare lo sviluppo economico e attrarre investimenti. Tuttavia, queste forme di programmazione speciale, sembrano scontrarsi con la legislazione esistente e i nostri principi costituzionali.

La questione della costituzionalità delle ZES, infatti, può variare da Paese a Paese, in quanto dipende dalla legislazione e dalla struttura costituzionale di ciascuno stato. In generale, una ZES potrebbe sollevare questioni costituzionali riguardo alla competenza degli enti locali, alle libertà economiche dei cittadini e alla protezione dei diritti fondamentali. Ad esempio, ci possono essere dubbi sulla conformità delle ZES con il principio di uguaglianza, se si danno privilegi a determinate aziende o settori economici a discapito di altri. In questo contesto, come potrebbe interagire la normativa europea?

La normativa europea può influenzare la costituzionalità delle ZES, poiché gli stati membri dell’Unione Europea devono rispettare i principi fondamentali sanciti dai trattati europei. La politica della concorrenza dell’UE, ad esempio, potrebbe limitare la possibilità di concedere agevolazioni fiscali o vantaggi ai luoghi all’interno delle ZES. La Commissione Europea ha pubblicato, perciò, delle linee guida sulle ZES, che incoraggiano la creazione di un quadro normativo chiaro e trasparente per le ZES, in modo da evitare il rischio di distorsioni del mercato o discriminazioni. Queste linee guida, sebbene non abbiano forza di legge, sono state elaborate per assicurare che le ZES siano conformi alle regole europee. In conclusione, la costituzionalità delle ZES dipende dalla legislazione e dalla struttura costituzionale di ciascuno stato, nonché dalla conformità con la normativa europea. E’ importante che le leggi che istituiscono le ZES siano promulgate nel rispetto dei principi fondamentali e dei diritti costituzionali sia a livello nazionale che europeo.

Non vi è dubbio, quindi, che detta creazione abbia dei punti di criticità, che qui accenniamo brevemente:

1. Concentrazione di potere: La creazione di una zona economica speciale unica nel Sud potrebbe portare ad una concentrazione eccessiva di potere nelle mani delle grandi imprese e dei centri decisionali. Questo potrebbe limitare le opportunità per le piccole e medie imprese e causare disuguaglianza economica nella regione.

2. Disuguaglianza territoriale: La creazione di una ZES unica potrebbe accentuare le differenze economiche tra le varie regioni meridionali. Potrebbe favorire alcune zone ad alto potenziale di sviluppo e trascurare altre meno sviluppate, aumentando così il divario economico e sociale tra le diverse aree.

3. Effetti ambientali: L’implementazione di una ZES unica nel Sud potrebbe comportare impatti negativi sull’ambiente, come l’aumento dell’urbanizzazione, l’uso intensivo delle risorse naturali e l’inquinamento. Sarebbe fondamentale garantire un adeguato monitoraggio e controllo ambientale per evitare danni irreversibili all’ecosistema. 

4. Dipendenza economica: La focalizzazione su una ZES unica potrebbe portare ad una maggiore dipendenza economica da settori specifici, come l’industria manifatturiera e il turismo. Questo potrebbe rendere l’economia della regione ancora più vulnerabile a eventuali crisi o cambiamenti nel contesto globale. 

5. Abbandono delle economie tradizionali: La creazione di una ZES unica potrebbe comportare un abbandono delle economie tradizionali del Sud, come l’agricoltura e la pesca. Questo potrebbe causare la perdita di conoscenze e competenze locali, nonché una diminuzione della diversificazione economica. 

6. Sfumature normative: L’attuazione di una ZES unica implica la necessità di una normativa specifica per disciplinare l’operatività delle imprese e le condizioni lavorative. Tuttavia, potrebbe essere difficile raggiungere un accordo tra gli attori coinvolti su tali sfumature, rallentando così l’effettiva realizzazione della ZES unica nel Sud .

Appare evidente che i punti oscuri della questione siano molti e non affrontati concretamente da chi ha affermato la bontà del progetto per fideismo politico: concentrazione di potere e spossessamento delle peculiarità di controllo amministrativo appaiono i punti di criticità maggiori, non esistendo un quadro normativo chiaro ed uno strumento di controllo efficace e rapido.

La ZES è uno strumento ideologico, prima che economico, sicuramente non la migliore soluzione per velocizzare l’iter burocratico-amministrativo per chi intende fare impresa, piuttosto uno strumento di discriminazione fra grandi e piccole imprese e fra imprese locali e nazionali (o trasnazionali). 

Come spesso accade la strada per l’infermo è lastricata di buone intenzioni!

ROCCO SUMA

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