«A raccontare argomenti del genere, riguardo alla violenza in genere, ma anche alla violenza sessuale, magari davanti ai miei genitori potrei provare un po’ di vergogna, per il fatto che sia avvenuto proprio a me. E magari loro potrebbero dirmi: ma che hai fatto per essere capitata all’interno di questa situazione?». Sono le voci dei teenager che si confrontano con il difficile tema della violenza fra pari. Arianna, 16 anni, studentessa di Agrigento, tocca uno degli aspetti che emergono da un’indagine condotta da Ipsos per ActionAid su un campione rappresentativo di circa 800 ragazze e ragazzi tra i 14 e i 19 anni: la difficoltà segnalata da una quota di ragazzi nel denunciare eventuali episodi.
E’ un fenomeno che ha un peso, «se si pensa che i ragazzi e le ragazze per un 20-30% non denuncerebbero una violenza per paura o vergogna», commenta Maria Sole Piccioli, responsabile Education di ActionAid, in un video in cui vengono sintetizzati i dati principali della ricerca, realizzata attraverso i fondi 8×1000 dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai. Nella fotografia su come gli under 20 percepiscono la violenza fra pari, c’è anche il racconto dell’impatto che a loro avviso questi episodi possono avere sulla vita dei coetanei che la subiscono: il primo danno indicato dal 27% degli intervistati, senza distinzione di genere, è il malessere psicologico, al secondo posto isolamento e depressione (21%) e al terzo posto disagio e vergogna (18%).