Tabaccaia uccisa: legale fermato, “rapina finita male, non voleva uccidere, ha chiesto scusa”

40 Visite

«Si è trattato di una rapina finita male». Lo afferma all’Adnkronos l’avvocato Nicola Totaro, legale del 43enne originario del Marocco fermato per l’omicidio della tabaccaia, avvenuto lunedì scorso in via Marchese de Rosa a Foggia, che oggi è stato ascoltato per tre ore dal pm nell’ambito delle indagini.

«Il mio assistito si è messo a disposizione dell’autorità giudiziaria, prestando il suo consenso agli accertamenti sul dna e rispondendo a tutte le domande – racconta l’avvocato – Si è messo a piangere e ha chiesto scusa. La rapina gli è sfuggita di mano, la signora ha reagito e si è trovato in una situazione più grande di lui».

Secondo il legale, il 43enne «aveva un permesso di soggiorno scaduto, aveva chiesto il rinnovo ma non aveva un lavoro regolare. Tutto nasce da una situazione di degrado – sostiene l’avvocato Totaro – Lui è bracciante agricolo e da Napoli era venuto a Foggia per lavorare nella raccolta di pomodori ma non aveva un regolare contratto ed era sottopagato. Da questa situazione di disagio, ricostruisce il legale, quella mattina è nata l’idea della rapina pensando di racimolare qualcosa. Ha usato il coltello per minacciare, ma la situazione è sfuggita di mano».

«Per ora l’accusa è di omicidio volontario, ma io credo che possa essere riqualificata in omicidio preterintenzionale», conclude l’avvocato secondo il quale il 43enne non aveva intenzione di uccidere. (foto Gazzetta)

Promo