Sui recenti casi di violenza sulle donne, non per ultimo ma il più eclatante per la brutale modalità, lo stupro avvenuto a Palermo, ci si interroga su come poter prevenire e contrastare, una piaga sociale del nostro Paese caratterizzata ancora oggi, da una cultura fortemente maschilista, sempre più violenta e degradante.
E’ doveroso a tal proposito porre l’attenzione in maniera più ampia e corale sull’importanza della scuola come supporto alla famiglia, e sull’educazione sessuale dei più giovani per comprendere come sia potuta accadere una tragedia simile, ed evitare che possano accaderne altre ancora in seguito.
Sulla questione meritevole di riflessione, è la recente intervista del celebre ex attore, regista e produttore internazionale di cinematografia per adulti, Rocco Siffredi, rilasciata a diverse testate Nazionali e non nei giorni scorsi, in cui il divo hard si è scagliato aspramente contro la deriva della pornografia digitale: “Non mi riconosco affatto nel Porno di oggi: il sesso è diventato molto estremo. Come vuoi spiegarlo ai giovani di oggi che quello che vedono su internet non è vero? Loro non sanno che gli attori si punturano e che le ragazze sono anestetizzate. Gli attori naturali non esistono più, ma i giovani che guardano non lo sanno. Si chiederanno perché non hanno la stessa prestazione e quindi vanno in confusione. Ci vuole un’educazione sessuale per i giovani, per spiegare loro che cosa è la realtà”.
Durante le dichiarazioni Siffredi non usa mezzi termini per schierarsi contro gli eccessi contemporanei dell’intrattenimento per adulti, ritenendo necessaria una modifica legislativa nazionale o superiore: “Dobbiamo inasprire le leggi rispetto a chi non rispetta nessuna regola. Occorre anche essere molto attenti ai minori, perché loro possono avere un facile accesso ai video.
Nell’industria ci sono milioni di regole, mentre su Internet clicchi e: nulla, nessuna regola”.
VINCENZO DE MARINO