Per la rivolta nel carcere di Foggia del 9 marzo 2020, nelle fasi iniziali dell’emergenza Covid-19, i carabinieri del nucleo investigativo del Comando provinciale di Foggia hanno eseguito altre quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dalla sezione del Riesame del Tribunale penale di Bari. Sono provvedimenti che sono diventati esecutivi dopo l’accoglimento dell’istanza della Procura che aveva fatto ricorso contro il rigetto di misure cautelare da parte del gip di Foggia. Gli arrestati risultano già detenuti.
Durante la rivolta vennero appiccati incendi nella struttura carceraria, avvennero atti di violenza contro appartenenti della Polizia penitenziaria e gravi danneggiamenti mentre all’esterno i detenuti commisero furti e rapine di auto o in attività commerciali. Si contesta, quindi, anche il reato di devastazione e saccheggio. Altre persone erano state già arrestate, nelle settimane precedenti, con le stesse modalità, mentre per gli stessi fatti alcuni detenuti sono già stati condannati con rito abbreviato, davanti al gup di Foggia.
Per l’identificazione dei responsabili, la Procura di Foggia e i carabinieri hanno acquisito le immagini dei diversi sistemi di videosorveglianza e le numerose annotazioni di servizio redatte in quella drammatica circostanza anche da parte del personale della Polizia penitenziaria di Foggia.
