La presidente del Consiglio regionale Capone ricorda le vittime dell’alluvione in Romagna

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Un minuto di silenzio per le vittime dell’Emilia Romagna. Così la presidente del Consiglio regionale della Puglia, Loredana Capone, ha voluto aprire la seduta odierna.

«Il pensiero di questo Consiglio regionale – ha detto – a tutte le vittime dell’alluvione dell’Emilia Romagna, ai loro cari, ai cittadini sfollati. La Puglia è con voi».

Poi il ricordo della strage di Capaci in cui persero la vita Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.

«Oggi ricorre il 31esimo anniversario della strage di Capaci – ha aggiunto la Presidente. Ieri mattina, come spesso accade e per questo ringrazio l’infaticabile lavoro degli uffici, il nostro Consiglio regionale era pieno di bambini e di ragazzi. Con i garanti, dei minori e delle persone private della libertà, abbiamo presentato la “biblioteca itinerante del libro accessibile”, con volumi in braille e in Lis, perché il diritto alla lettura sia garantito a prescindere dalle proprie abilità, insieme a un ricco programma di appuntamenti che porterà i libri anche all’interno delle carceri pugliesi. E poi le ragazze e i ragazzi che partecipano al nostro progetto “Giovani in Consiglio”, si parlava di Europa e dell’importanza di sapere e saper fare in un contesto che per forza di cose è ormai globale. Sono profondamente convinta che le due cose si tengono e Giovanni Falcone, con il suo esempio e i suoi grandi insegnamenti, c’è l’ha detto chiaro e tondo. Per Falcone giustizia faceva rima con diritti, educazione, cultura, politiche sociali, lavoro. E noi da qui dobbiamo ripartire. Abbiamo bisogno di una memoria viva che si traduca tutti i giorni in responsabilità e impegno. Abbiamo bisogno che quella memoria del passato si faccia etica per il presente. Perché questo avvenga dobbiamo parlare di più con i nostri bambini, con le nostre ragazze e i nostri ragazzi».

«Oggi nelle scuole pugliesi – ha concluso – un esercito di donne e uomini appassionati sta provando a raccontare loro che è l’amore il filo che tiene tutto. Quello che teneva Falcone stretto alla sua missione nonostante sapesse che così avrebbe messo a rischio la propria vita, e quello che deve tenere tutte e tutti noi uniti nella consapevolezza che l’unico modo per combattere le ingiustizie è costruire una società con molto meno Io e molto più Noi. Una società in cui insieme scegliamo ogni giorno di essere più umani, più giusti, più responsabili, più coraggiosi».

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