Sul caro-affitti e la protesta degli studenti universitari

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Sono anni che i sindacati denunciano il caro-affitti in tutti i rapporti locativi. Il canale concordato pare non incidere molto sulla calmierazione del mercato delle locazioni.

Notiamo da diverso tempo che l’emergenza nel settore delle locazioni non riguarda solo il caro – affitti e l’aumento degli oneri accessori. Ci sono costi per energia elettrica, gas oltre che morosità incolpevole. Eppure si sta manifestando una forte carenza di immobili sul mercato, benché i numerosi alloggi sfitti.

Malgrado ciò e benché la continua denuncia che i sindacati fanno da anni, all’improvviso “scoppia” il caso del caro-affitti degli studenti universitari.

Come mai le principali testate giornalistiche stanno dando ampio risalto a questa tematica, in modo contemporaneo? Addirittura anche il Ministro Daniela Santanchè ha dichiarato che su tale materia occorre intervenire.

Il Ministro dell’Università Bernini ha detto che ha intenzione di dare gli immobili inutilizzati agli studenti e sta già preparando dei censimenti. Il primo effetto diretto è una proposta di legge per porre restrizioni agli affitti brevi.

A ciò si aggiunge la proposta del reddito studentesco appoggiata dal rettore della Bocconi che dovrebbe essere ottenuto tassando le aziende private che collaborano con le università oltre a quella del prestito studentesco che consiste in un prestito da 700 euro al mese che dovrebbe essere elargito e ripagato in massimo 30 anni.

Queste ipotesi sono la soluzione per affrontare i caro-affitti degli universitari?

In tutto ciò nessuno parla anche dell’emergenza che vivono le famiglie in affitto, degli sfratti e della morosità incolpevole.

Annullano le risorse a sostegno delle famiglie in locazione, il cosiddetto contributo fitto casa previsto dall’art.11 legge n.431/98, e non pensano ad una moratoria degli sfratti garantendo il passaggio da casa a casa per queste famiglie.

Sul tema dell’edilizia pubblica nessuna parola. Le Politiche abitative devono essere affrontate in maniera organica e guardare a tutta la società. Non appare tutto molto strano?

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