Che succede a Foggia?

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A foggia non si riesce ormai da tempo a trovare giudici che vadano a riempire i vuoti nell’organico. 

Si tratta di un sintomo gravissimo; perchè? ecco alcune considerazioni:

Uno:  la città è al limite della invivibilità. Cosa che induce i giudici a preferire altre sedi.

Due: l’arretrato e la elevata litigiosità e criminalità spaventano chiunque e aggravano la invivibilità della città

Tre: quando il CSM induce qualcuno ad accettare si rivolge a giudici alle prime esperienze o comunque insufficienti rispetto alla mole di lavoro esistente

Quattro: la sostanziale impunità della massima parte dei delitti fa allontanare dalla città chi può scappare via, lasciandola in preda di chi non ha nulla da perdere,

Quinto: lo sforzo effettivo necessario a ristabilire una presenza dello stato sufficiente deve essere enorme e accompagnata da interventi sul piano economico decisi e radicali… quali?

Sesto: l’assenza dello stato ha consegnato la città alla malavita locale o e di provenienza esterna al punto da far considerare per taluni questa città non più italiana.

Il fenomeno è di una gravità estrema: mentre intere regioni come Basilicata e Molise sono progressivamente abbandonate e quindi svuotate, Foggia viene contemporaneamente svuotata di cittadini e istituzioni e “riempita” da una specie di stato alternativo e da un’altra legalità. Non quella ufficiale italiana. Se la legge, la burocrazia, il fisco, i costi sono gli stessi in ogni parte d’Italia le iniziative economiche si concentreranno nelle parti più prospere e servite. Ma questo significa che mentre nelle grandi città dove si concentrano i servizi pubblici migliori e da dove proviene la maggior parte di gettito fiscale si concentrano le iniziative economiche nel resto d’Italia che succede? che fine farà? possiamo rinunciarci? È questa la prospettiva? È questa la politica di riequilibrio territoriale? E se si volesse tentare un rilancio come si dovrebbe procedere? Chi dovrebbe muoversi? Perché qualcuno dovrebbe farsi carico di un compito così immane?

Il foggiano Renzo Arbore o Nicola di Bari o Giuseppe Conte e altri meno famosi sono andati a lavorare e pagare le tasse altrove e non immaginano neanche lontanamente di tornare e di avviare una qualunque attività a Foggia o Zapponeta da dove provengono… è l’esempio della mentalità locale frutto di un sostanziale abbandono del Tavoliere da parte delle istituzioni che dura da sempre. Abbandono che produce un vuoto che oggi qualcuno sta riempendo a modo suo!

Ma tutta l’Italia periferica è in queste condizioni proprio perché tutta l’Italia vive e subisce l’assenza delle istituzioni non solo come servizi ma anche e maggiormente come mancanza di politica cioè di proposte ed azioni di rilancio. Fra qualche anno quello che accade nella baraccopoli di borgo Mezzanone accadrà a Foggia città e la colpa sarà di chi non ha fatto quello che serve.

Agli aspiranti politicanti locali diciamo: se non avete nessuna idea del da farsi, se non sapete cosa fare, se non avete interesse almeno culturale a cimentarvi nel rilancio della vostra città e provincia non vi candidate!!!!! Statevene a casa almeno non infangate l’immagine delle istituzioni.

CANIO TRIONE

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