«Ho presentato in Consiglio una mozione per coinvolgere l’assise regionale su una questione di primaria importanza per la Puglia e per i pugliesi, vale a dire il ritardo dello stanziamento del Fondo di Sviluppo e di Coesione da parte del Governo nazionale. Un ritardo incomprensibile che, per la Regione Puglia a cui spetta una quota consistente di quel Fondo, rappresenta un danno enorme che mette a rischio la continuità della programmazione regionale, il sostegno alle imprese nei vari settori e la tutela del lavoro» – dichiara l’assessore regionale Alessandro Delli Noci che prosegue:
«La Regione Puglia è la prima Regione europea per la capacità di spesa dei fondi UE. Per dare un’idea di cosa questo significhi concretamente voglio ricordare che la passata programmazione ha sostenuto con successo il tessuto produttivo ed economico regionale superando il tetto dei 7,3 miliardi di Euro di investimenti promossi da tutto il tessuto imprenditoriale: grandi imprese, medie, piccole ma anche micro e start up».
«Attraverso le misure di ingegneria finanziaria abbiamo agevolato investimenti per circa 1,9 miliardi di euro in favore di circa 9.500 PMI operanti nel settore del commercio, dell’artigianato e del manifatturiero e per oltre 1,5 miliardi di euro abbiamo agevolato gli investimenti nel settore turistico coinvolgendo oltre 1.800 imprese».
«Anche grazie a questo lavoro, la Puglia nel 2022 ha registrato un incremento del Pil doppio rispetto alla media italiana, collocandosi al primo posto nel Mezzogiorno e al quarto posto in Italia dopo Toscana, Veneto e Lombardia per l’occupazione. Questi risultati sono fondamentali per capire l’importanza di questi fondi».
La nuova programmazione regionale cammina su due gambe: quella dei fondi FESR-FSE+ di circa 5 miliardi e mezzo e l’altra dei fondi Sviluppo e Coesione.