Mozione Delli Noci: “ Il Governo stanzi le risorse del Fondo di Sviluppo e di Coesione per dare continuità operativa alla programmazione regionale”

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Presentata al Consiglio regionale una mozione a firma del consigliere regionale di CON e assessore allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci, con la quale si chiede di mettere in campo ogni azione utile affinché l’attuale Governo tenga fede all’impegno preso dal precedente e provveda quindi con sollecitudine al trasferimento delle risorse del Fondo di Sviluppo e di Coesione per dare continuità operativa alla programmazione regionale.

«Ho ritenuto importante coinvolgere l’Assise regionale perché si esprima con forza sul ritardo dello stanziamento del Fondo di Sviluppo e di Coesione da parte del Governo nazionale – ha commentato Delli Noci. Quelle risorse sono oggi indispensabili per affrontare le nuove sfide, dalla digitalizzazione all’economia green, dal contrasto ai divari geografici e di genere alla riconversione di alcuni settori produttivi. Le risorse FSC risultano quanto mai necessarie per consentire il sostegno agli investimenti industriali e di riconversione produttiva che le Grandi imprese non potranno più ottenere con le risorse FESR. Voglio ricordare che la programmazione 2014/2020 ha rappresentato per la nostra Regione un’esperienza importante e significativa, soprattutto riguardo al sostegno al tessuto produttivo ed economico. Al 31 dicembre 2022, la Regione Puglia ha raggiunto il tetto dei 7,3 miliardi di euro di investimenti che hanno coinvolto in maniera efficace tutto il tessuto imprenditoriale regionale: 2 miliardi di euro sono stati investimenti promossi da grandi imprese e ben 5,3 miliardi di euro sono stati investimenti presentati da PMI e da start up. Durante la crisi epidemiologica, la Regione Puglia ha reso disponibili oltre 820 milioni di euro, per consentire a ben 21.000 imprese di ottenere in tempi record mutui per 2,1 miliardi di euro dal sistema bancario e istituzionale, permettendo la messa in sicurezza del sistema produttivo locale, come accertato anche dalle analisi della Banca d’Italia.

Oggi, la mancata integrazione fra i fondi europei FESR e FSE+ e il Fondo di Sviluppo e di Coesione rischierà di disperdere i risultati raggiunti con la strumentazione regionale, a cui le imprese continuano a ricorrere, creando un danno al tessuto produttivo ed economico regionale».

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