Drammatica carenza di personale e turni massacranti: così si arriva al collasso

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Una drammatica carenza di personale: è questo il problema sul quale puntano l’indice le principali associazioni mediche a proposito della morte del medico Giovanni Buccoliero, stroncato da un arresto cardiaco mentre faceva il giro delle visite in corsia nell’ospedale di Manduria. Lo rilevano la Federazione degli Ordini dei Medici (Fnomceo) al sindacato Anaao Assomed alla Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti (Fadoi). Per il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, la situazione degli ospedali è al collasso, per la carenza di personale che non permette ai professionisti di fare i giusti turni, di fruire delle ferie e dei riposi.

L’Annao intende chiedere alla Magistratura di indagare sulla violazione dei protocolli di sicurezza imposti dalle leggi dello Stato, a cominciare dalle 11 ore di riposo tra un turno di lavoro e un altro. Giudica inoltre “vergognose” le parole del direttore generale dell’ospedale di Manduria, «che considera ‘normale’ quanto è accaduto perché ci sono turni da coprire, perché manca personale, perché esistono le patologie, costi quel che costi. Ed evita qualunque espressione di solidarietà nei confronti della vittima e dei suoi medici». Per il sindacato, inoltre, «le responsabilità della politica regionale nel collasso della sanità pubblica, in Puglia come in altre regioni, sono enormi».

Addita il problema dei turni anche la Fadoi: «una vicenda inaudita; il nostro collega, allo stremo delle forze, ha pagato anni di mancata ed errata programmazione in uno scenario della sanità ospedaliera italiana che ci vede sempre di più in prima linea ogni qual volta appare un’emergenza. E’ stato il caso del Covid e lo è adesso con la grave carenza di medici. Doppi e tripli turni, senza poter godere di ferie e riposi», osserva il presidente nazionale della Federazione, Dario Manfellotto.

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