Botta e risposta tra accusa e difesa nel processo a carico dell’ex sindaco di Foggia Landella

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E’ in corso davanti al gup del tribunale di Foggia, l’udienza preliminare a carico dell’ex sindaco del capoluogo dauno Franco Landella, e altri 17 imputati, a conclusione dell’inchiesta coordinata dalla procura su alcuni appalti indetti dall’amministrazione cittadina. Stando a quanto si apprende, i difensori degli imputati hanno sollevato eccezioni che attengono all’inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche e di quelle disposte tramite troin, nonché sulla possibilità di usare lo stesso incidente probatorio nel corso del quale è stato ascoltato, nel contraddittorio delle parti, l’ex presidente del consiglio comunale di Foggia, Leonardo Iaccarino.

I pubblici ministeri titolari del fascicolo hanno chiesto di replicare alle eccezioni e il gup ha già annunciato che si riserverà, comunicando la propria decisione sul rinvio o meno al giudizio del tribunale dopo l’estate. La procura di Foggia ha chiesto il rinvio al giudizio del tribunale dell’ex sindaco del capoluogo dauno, Franco Landella, e di altre 17 persone, tra cui la moglie Iolanda Daniela Di Donna, l’ex presidente del consiglio comunale di Foggia Leonardo Iaccarino, e alcuni ex consiglieri comunali, L’inchiesta, coordinata dai pm Roberta Bray ed Enrico Infante, il 21 maggio 2021 portò l’ex primo cittadino ai domiciliari. Landella venne rimesso in libertà il 31 maggio con interdizione dal posto di lavoro.

Iaccarino è stato ascoltato con la formula dell’incidente probatorio.

Secondo l’accusa, Landella avrebbe chiesto la somma di mezzo milione di euro, poi scesa a 300mila euro sul project financing relativo alla pubblica illuminazione, del valore di 53 milioni di euro e per questo è accusato di tentata concussione. La somma di 32mila euro sarebbe stata chiesta per il rinnovo di una convenzione urbanistica e in relazione a questo capo d’imputazione è accusato di corruzione. Landella si è sempre professato innocente.

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