Formalmente gestivano un’impresa di servizi di portineria ma, di fatto, senza essere titolari della licenza prefettizia richiesta, prestavano attività di vigilanza e custodia di beni mobili e immobili.
I poliziotti della divisione amministrativa della Questura di Foggia, nell’ambito dell’intensificazione dei controlli, hanno individuato e deferito a piede libero due persone. All’esito degli accertamenti, il gip del Tribunale del capoluogo dauno, accogliendo le richieste della Procura, ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo della sede d’impresa e di alcuni beni aziendali, tra cui diverse autovetture, ipotizzando il reato di esercizio abusivo di professione. Dagli accertamenti è emersa l’esistenza di numerosi contratti sottoscritti dai proprietari di diversi esercizi commerciali che, allettati dalle tariffe basse, avevano affidato la custodia delle loro attività ai due uomini che, tra l’altro, non mancavano di pubblicizzare sul sito internet della ditta, la possibilità di poter fornire servizi di vigilanza fissa, dinamica, antirapina e antitaccheggio, video sorveglianza e radio allarme.
Sempre in materia di accertamenti amministrativi e a seguito della predisposizione di attività di controllo del territorio organizzate dalla Questura di Foggia, gli agenti del Commissariato di Manfredonia, recependo anche le numerose istanze provenienti dai cittadini, hanno sanzionato più volte gli esercenti di un locale situato all’interno del porto. Questi ultimi, senza le autorizzazioni prescritte, organizzavano eventi di pubblico spettacolo. In attesa degli approfondimenti effettuati dagli agenti del Commissariato si è accertato che il titolare della licenza era un dipendente pubblico che, dopo avere comunicato all’amministrazione di appartenenza l’assenza dal lavoro per malattia, gestiva personalmente l’esercizio commerciale. Per tale ragione lo stesso è stato deferito a piede libero per il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato.
