Al Bano a Polignano per “Il Libro Possibile” si esprime anche sul conflitto in Ucraina

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Quello che abbiamo vissuto per il covid nel mondo «si chiama terza guerra mondiale. Grazie a Dio ne stiamo uscendo, ma non fidiamoci, perché quel virus è ancora straordinariamente attento ad aggredire. Siamo comunque in una fase migliorativa. Per il futuro dobbiamo stare più attenti a questo tipo di virus, che ti attaccano e ti distruggono. Va quindi migliorato anche l’aspetto sanitario di questo Paese».

Lo dice all’ANSA Al Bano che ha accompagnato la presentazione del libro I Viaggi con la speranza – Storie di famiglie colpite dalla malattia di un figlio. Rapporto sull’emigrazione sanitaria in Italia di Gianluca Budano, alla 21/a edizione de Il libro possibile (festival sostenuto da Pirelli) a Polignano a Mare (Bari), «Siamo a un festival – sottolinea il cantante – ma ricordiamoci che non così lontano continuano a cadere bombe. Io ero un grande ammiratore di Putin… tanto che l’Ucraina mi aveva iscritto tra i non graditi al popolo ucraino, poi ci eravamo chiariti. Però questo nuovo risvolto di Putin mi ha veramente stupito. Non può una persona che stava rischiando di prendere il premio Nobel per la pace, che ha avuto una copertina della rivista Time come uomo dell’anno, passare da tanto amore per l’Occidente a tanto odio per quel piccolo Paese. E’ anche una questione di proporzioni. La Russia è un gigante, l’Ucraina è un topolino, non è umano agire così. Servivano le armi dell’intelligenza e dell’umanità per risolvere i loro problemi, non la guerra. Non si possono vedere quotidianamente persone che scappano dalle loro case e che sono costrette sostanzialmente a non vivere. E’ una realtà desolante».

Al Bano ha deciso di accompagnare Budano al Festival, perché «il tema di cui parla il mio amico Gianluca, lo conosco a fondo, grazie al grande don Luigi Verze’ che mi aveva parlato di queste famiglie devastate per colpa della malattia. Lui si chiedeva perché la gente dovesse fare migliaia di chilometri per arrivare dalla Puglia a Milano quando si potrebbe fare un ottimo ospedale qui». La vita ci insegna «che o curiamo il male o ne moriamo e siccome noi amiamo vivere dobbiamo fare di tutto perché queste situazioni tragiche vengano risolte. Ammiro l’impegno e la passione di Gianluca nell’affrontare queste problematiche, perché cerca soluzioni. Lo Stato deve dimostrare di esserci su questi problemi» .

Bisogna «essere uniti per debellare certi mali e per le battaglie giuste. Contro il covid o a favore del reddito di cittadinanza, per quanto con qualche punto interrogativo. Guardiamo bene in faccia la geografia umana di questa Italia, e la sua parte debole che va assolutamente aiutata».

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