Scuola, Cgil Puglia e UdS: «Gli aiuti destinati agli studenti a basso reddito non bastano»

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Per il segretario generale della Flc Cgil PUGLIA Claudio Menga e il coordinatore dell’unione degli studenti Puglia Stefano Mariano le borse di studio previste dalla Regione e destinate agli studenti delle scuole superiori a basso reddito «è una misura che rappresenta un argine, per quanto limitato, di contenimento del fenomeno della dispersione scolastica ma contro le povertà educative servono impegni ben più consistenti».

Le proposte che si leggono nella nota congiunta riguardano «l’accesso ai servizi pubblici educativi per la prima infanzia, l’incremento delle classi della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado a tempo pieno, servizi mensa adeguati e buoni libro e il comodato d’uso gratuito dei libri di testo».

«L’assegnazione di un contributo pari a 200 euro non affronta nessuno dei suddetti impegni ma rappresenta– aggiungono – un primo aiuto concreto per le famiglie in difficoltà economica in una regione in cui più di un minore su quattro vive in condizioni di povertà relativa (157.000 su 629.459 minori) e il 13,5% in condizioni di povertà assoluta, in cui solo il 18,9% dei bambini di età compresa tra zero e due anni trova posti nei nidi o negli asili nido, contro una media nazionale del 26,9%, in cui la dispersione scolastica è al 15,6% e in cui il 30% dei giovani tra 15 e 29 anni rientra nella categoria dei “neet”, giovani che non studiano e non hanno lavoro, contro una media nazionale del 22%».

«È una misura sicuramente utile, ma non abbastanza radicale per riuscire a combattere la dispersione scolastica», concludono.

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