Sanità: i consiglieri del M5S Puglia presentano una mozione per il riconoscimento della vulvodinia come malattia cronica e invalidante

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I consiglieri del M5S Marco Galante, Rosa Barone, Grazia Di Bari e Cristian Casili hanno depositato una mozione per impegnare la giunta regionale pugliese a sostenere il processo di riconoscimento della vulvodinia come malattia cronica e invalidante e a valutare il suo inserimento tra le patologie che danno diritto all’esenzione dal ticket per le prestazioni sanitarie correlate.

«Parliamo – spiegano i pentastellati – di una sindrome cronica dolorosa, ancora oggi poco conosciuta che ha effetti invalidanti per gli aspetti quotidiani della vita. Riteniamo che la Regione possa svolgere un ruolo fondamentale nella sensibilizzazione delle strutture del servizio sanitario regionale, nella formazione degli operatori e nel dare informazioni alle donne. Abbiamo presentato la mozione per avere un riconoscimento giuridico della patologia, definire una strategia in grado di affrontare il problema, abbreviare i tempi di diagnosi, incentivare la ricerca in materia, favorire la cura e, non lasciare le donne sole».

Nella mozione si impegna la giunta a richiedere al parlamento di accelerare l’iter per l’esame del disegno di legge finalizzato a definire disposizioni per il riconoscimento della vulvodinia come malattia invalidante, alla sua diagnosi e alla cura, a prevedere azioni di sensibilizzazione delle strutture del Servizio sanitario regionale, nonché di formazione degli operatori e di informazione rivolte alle donne al fine di migliorare la capacità di risposta della sanità in Puglia rispetto a questa patologia e prendere in esame la possibilità, nei limiti della propria competenza, di prevedere a livello regionale l’inserimento della sindrome vulvovestibolare tra le patologie che danno diritto all’esenzione dalla partecipazione alla spesa per le correlate prestazioni sanitarie per le residenti in regione o a fronte di accordi con altre regioni.

«Sono tante le donne che ci hanno scritto – concludono i pentastellati – per raccontarci le loro esperienze, chiedendo di fare qualcosa. Riteniamo che l’approvazione di questa mozione possa essere un primo passo, consapevoli che ci sia ancora tanto da fare».

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