Confidiamo nei camionisti e nei pescatori

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Fino ad oggi, ammettiamolo, pensavamo ai camionisti solo quando chef Rubio li incontrava per provare le trattorie dove solitamente si fermano per rifocillarsi.

Generalmente viene fuori uno “storytelling”, come direbbero i forbiti, fatto di casereccio cazzeggio unto e bisunto.

Da qualche giorno, invece, con la guerra Russo-Ucraina e la simil-guerra energetica, ci siamo accorti di bollette mannare e distributori di carburanti horror, tanto da richiedere l’intervento perfino della UE, che certo non brilla per speditezza e neanche per visione.

Noi comuni mortali, facendo il pieno di gasolio o benzina, iniziamo a domandarci se non sia il caso di fare il pieno di primitivo di Manduria ma lo scherzo finisce lì anche guardando nel portafoglio con le decine di euro che spariscono.

Per i camionisti no. Non è uno scherzo. Anzi.

Il loro lavoro è già duro, rischioso, fatto sì di trattorie dove si mangia bene e paga poco ma anche di rifornimenti di centinaia di litri per poter lavorare, cosa che fa di ogni rifornimento un mutuo.

Stessa cosa è per i pescatori i cui pescherecci sempre a nafta vanno e che costringe ad una valutazione se rimanere fermi o tentare la fortuna di una pesca miracolosa.

Entrambe le categorie sono sul piede di guerra.

Si è notato che, nel 2008, con la crisi petrolifera, il barile di petrolio costava molto più d’ora ma portava prezzi su 1 euro e 50. Oggi, il barile costa meno del 2008 ma porta i carburanti ad una media di prezzo del 70% in più. 

Cioè non è questione di mancanza di petrolio. È solo truffa di chi compra a poco e vuole lucrare molto. Legittimo, se da questo non dipendesse un intero Paese.

Pescatori e camionisti si accingono a fermarsi e lottare. Quando tutti si accorgeranno che non ci sono merluzzi nelle pescherie e che gli alimentari scarseggiano, che qualsiasi cosa non verrà consegnata, forse si capirà che non bisogna esagerare e che un conto è il lucro, altro è la stupidità tafazziana.

Al governo un ricordo: c’era una volta il prezzo imposto per i carburanti. Reintrodurre un minimo ed un massimo rispetto il prezzo d’acquisto non è fattibile? Se no, ci spiegate perché in tutta Europa siamo ancora all’euro virgola ed in Italia ai due euro virgola?

Siamo tutti pescatori e camionisti da oggi.

GIANPAOLO SANTORO

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