Puglia: Barone, 500 mila euro per sostenere reddito di dignità

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«Voglio dedicare questa giornata alle donne ucraine. Oggi 8 marzo, giorno in cui si celebra la donna, è importante ricordare come la Regione Puglia, da anni sia impegnata per la parità di genere e per supportare l’autonomia e l’indipendenza delle donne. Anche nel nuovo Piano Regionale delle Politiche Sociali e nell’Agenda di Genere il tema della parità di genere è centrale, come quello della prevenzione e del contrasto alla violenza di genere e degli interventi per supportare e valorizzare le donne e i minori vittime di maltrattamenti. L’obiettivo di favorire l’empowerment e l’autonomia delle donne, sole o con i figli».

Lo ha affermato l’assessore regionale pugliese al welfare Barone che ha sottolineato: «Nel 2021 sono stati 2276 i nuovi accessi ai centri anti violenza, un dato più alto rispetto ai 2059 accessi del 2019. Le donne sono di nazionalità italiana per l’88 per cento dei casi e il 72 per cento ha figli. Il 66,5 per cento si rivolge spontaneamente ai CAV Fra gli autori delle violenze figurano prevalentemente il partner e l’ex partner, che rappresentano complessivamente l’81,9 per cento dei casi. Le donne più “esposte” alla violenza sono le coniugate e conviventi (46,5per cento), seguono le donne nubili (28,6 per cento) e le donne separate/divorziate (24,9 per cento). La violenza è trasversale alle fasce di età, ai titoli di studio, alla condizione lavorativa anche se la percentuale più alta viene registrata tra donne che hanno età compresa tra i 30 e i 49 anni (56,7 per cento)». 

Barone ha aggiunto: «Anche nel 2021 la violenza prevalente è stata quella psicologica (45per cento), seguita da quella fisica (40,1 per cento) e dallo stalking (6,9 per cento). Altro dato da evidenziare è la violenza economica denunciata dal 46,8 per cento dei casi quale terza forma di violenza subita. Sul totale delle donne seguite dai centri antiviolenza, nel 2021 ha denunciato il 43,1 per cento, contro il 52,3 per cento del 2019. La percentuale di donne con un’occupazione stabile è ancora piuttosto bassa, attestandosi al 29,2 per cento, a fronte del 43,6 per cento di donne senza occupazione e del 18,5 per cento di donne con un’occupazione precaria e, quindi, con una fonte di reddito incerta. Le donne allontanate per motivi di sicurezza e messe in protezione nelle case rifugio di primo livello sono state 114 (contro le 70 del 2019 e le 113 del 2020). Le donne con figli rappresentano il 63,2 per cento del totale e sono 126 i minori che hanno seguito le madri nelle case (nel 2019 erano 57, 106 nel 2020). Nel corso del 2021, presso le 7 case operative di seconda accoglienza per i percorsi di semi autonomia, gestite dai centri antiviolenza, sono state accolte 15 donne con 13 figli. Complessivamente le risorse finanziarie destinate alla prevenzione e contrasto della violenza sulle donne, per il 2022-23, ammontano a circa 4 milioni di euro». 

L’assessore ha continuato: «La novità che presentiamo oggi è rappresentata da una misura per cui abbiamo stanziato ben 500.000 euro, risorse destinate ai percorsi di autonomia delle donne prese in carico, per il biennio 2022/23 che vanno ad aggiungersi, con interventi flessibili e personalizzati, alla misura regionale del reddito di dignità. Le donne potranno così pagare affitti di appartamenti, utenze, corsi professionali specifici. Il target principale sarà in primis quello delle donne disoccupate o inoccupate, il cui progetto personalizzato di fuoriuscita dalla violenza preveda la riqualificazione e l’inserimento lavorativo, ma anche quello delle donne occupate il cui progetto personalizzato preveda il miglioramento della condizione economica e professionale».

Infine ha concluso: «La modalità di gestione degli interventi, così come già sperimentato per altre misure regionali, deve essere integrata tra enti locali, centri antiviolenza, servizi per il lavoro, imprese sociali per il reinserimento lavorativo e dovrà prevedere forme di partenariato con aziende e imprese locali, preventivamente sensibilizzate. La Regione Puglia ‘non se ne lava le mani’ per riprendere il claim dello spot radiofonico lanciato in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne e che oggi riprende la programmazione per una settimana»

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