Con il rincaro dei costi energetici e degli imballaggi costa di più la bottiglia che il pomodoro in essa contenuto. È quanto emerso nel corso dell’incontro organizzato da Coldiretti a Foggia sulla gestione del lavoro in agricoltura, in collaborazione con l’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare.
“È necessario investire sul futuro competitivo delle imprese agricole e rafforzare la catena della legalità in agricoltura, minacciata e indebolita dalle distorsioni lungo la filiera, dalla distribuzione all’industria fino alle campagne, dove i prodotti agricoli sono pagati sottocosto pochi centesimi”, ha detto Pietro Piccioni, delegato confederale di Coldiretti Foggia.
Per l’associazione è bene affiancare le norme sulla legalità e sui corretti rapporti di lavoro, anche attraverso una nuova trattativa sul rinnovo dei contratti di lavoro provinciali, all’approvazione delle proposte di riforma dei reati alimentari presentate dall’apposita commissione presieduta da Giancarlo Caselli, presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio Agromafie promosso dalla Coldiretti. Inoltre, è “necessario tagliare la burocrazia a carico delle imprese per aiutarle a recuperare qualche punto di Pil – sostiene Coldiretti Puglia – passando attraverso il pit stop della legge anti caporalato in tempi brevi e certi, uno strumento da non stravolgere, ma certamente da migliorare nelle parti che non hanno funzionato, prevedendo azioni comuni da intraprendere per far incontrare in maniera trasparente domanda e offerta di lavoro in agricoltura”.