Nascondevano “cipolline” di droga già pronte per la vendita sotto il terreno o in fioriere in diversi punti della città di Manfredonia (Foggia), potendo contare su un giro d’affari stimato in 500 euro al giorno, con punte di 800-1000 euro nei periodi estivi. I tre presunti componenti di una squadra di pusher sono finiti in carcere nel corso dell’operazione dei carabinieri “Macchia bianca”.
Si tratta di un 22enne, già arrestato in flagranza di reato nell’agosto 2021, del suo fornitore 25enne, pluripregiudicato del posto, e di un collaboratore del gruppo 32enne. Le indagini, coordinate dalla Procura di Foggia, hanno anche accertato un episodio di sequestro di persona ai danni del 22enne.
Il giovane spacciatore – hanno ricostruito i militari – aveva iniziato ad acquistare la droga da un altro fornitore perché la cocaina venduta dal 25enne era di pessima qualità. Scoperto dal gruppo, sarebbe stato rinchiuso per ore all’interno di un casolare nelle campagne di Monte Sant’Angelo, picchiato e minacciato con un fucile puntato al volto, dopo essere stato costretto a pagare 5mila in contanti quale prezzo dell’affronto.
A sua volta il 22enne avrebbe minacciato un proprio acquirente per farsi consegnare la somma di denaro per un debito di droga non pagato. Agli arrestati sono contestati, a vario titolo, i reati di sequestro di persona, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione e tentata estorsione nonché detenzione di armi clandestine, commessi tra ottobre 2021 e gennaio 2022.
Nella stessa operazione sono finiti agli arresti domiciliari altre tre spacciatori di San Severo, accusati di aver allestito una sorta di “market” della droga, all’interno di uno stabile di edilizia popolare, sul con ripiani come in un vero negozio dove i clienti potevano scegliere la sostanza stupefacente di cui avevano bisogno, cocaina, marijuana e hashish, e controllato h24 da videocamere e vedette.
Ai clienti, per evitare di essere scoperti, i pusher dicevano di ingoiare le confezioni di droga dopo l’acquisto in caso di controllo. I fatti contestati risalgono al periodo tra gennaio e marzo 2021. I tre rispondono di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti, continuata e in concorso.