Puglia. Consiglio regionale: approvate mozioni per garantire il contrasto alla criminalità organizzata

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Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità tre
mozioni contenenti le misure per garantire il contrasto alla criminalità
organizzata.

In particolare, la mozione presentata dai componenti della
Commissione speciale di studio e legalità, presieduta da Renato Perrini,
impegna la Giunta regionale a farsi portavoce, presso il Governo nazionale ed
il Parlamento italiano, dell’esigenza di aumentare le risorse umane necessarie
a rinforzare l’organico investigativo e giudiziario al fine di avviare e
concludere tempestivamente le indagini necessarie per la sicurezza delle
comunità pugliesi e poter garantire un adeguato contrasto alla criminalità organizzata.

Con la mozione presentata dai consiglieri Giannicola De
Leonardis e Paolo Dell’Erba, si impegna la Giunta regionale perché si faccia
interprete presso il Governo nazionale dell’esigenza di ripristinare in
provincia di Foggia, almeno un Tribunale riferimento per il Basso Tavoliere
(Cerignola) e un altro per il Gargano; di sbloccare i finanziamenti per la
costruzione della nuova Cittadella della giustizia a Foggia; di prevedere ad un
ulteriore adeguamento dell’organico delle forze dell’ordine e di polizia
giudiziaria per fronteggiare una criminalità dinamica.

L’altra mozione, invece, presentata dal consigliere Antonio
Tutolo, chiede l’impegno della Giunta regionale al fine di chiedere con
urgenza, in sede di conferenza Stato-Regioni, una rivisitazione della geografia
giudiziaria nella provincia di Foggia per poter assicurare un miglior
funzionamento della giustizia e di contrastare con ogni mezzo la situazione
drammatica relativa alla criminalità organizzata. 

Dopo l’esposizione
dei contenuti dei testi approvati è intervenuto il presidente della Regione
Michele Emiliano, il quale ha espresso condivisione, ringraziando il presidente
della Commissione speciale Renato Perrini per l’impegno profuso
e tutte le
forze politiche che gli chiedono di risolvere il problema in un rapporto
diretto e personale con il Governo. Ha ricordato che sono tutte materie
estranee alle competenze delle Regioni e che le Regioni, a differenza, per
esempio dei Sindaci, non hanno neanche un ruolo particolare nei Comitati per l’ordine
e la sicurezza pubblica.  “Sarebbe
interessante – ha detto Emiliano –  se il
Consiglio regionale potesse chiedere di potere incontrare tutti insieme i
deputati, il Ministro dell’interno e il Ministro della giustizia, per un esame
complessivo della situazione, numeri alla mano, alla presenza dei procuratori
della Repubblica, procuratori generali, presidenti delle Corti d’appello, in
modo tale che si possa complessivamente presentare e aprire una vertenza
Puglia. È chiaro che in questa maniera non è più possibile andare avanti”.

“Serve l’apertura di una grande vertenza – ha concluso
Emiliano – che riguardi in prima persona anche il Consiglio regionale, perché è
evidente che in una fase come questa si deve comprendere che si sta cercando di
acquietare l’opinione pubblica. La pazienza dei pugliesi rispetto alla
sottovalutazione dei fenomeni criminali della regione è finita. Quindi, su
questa questione da domani comincia un’altra epoca e un altro modo di
ragionare, sugli organici, sulle sedi giudiziarie, sulle strutture e anche
sulla necessità di concentrarsi su questo tipo di reati. Del resto, è vero che
esistono tanti tipi di criminalità, ma è anche vero che questo tipo di fenomeno
criminale è veramente una minaccia nei confronti di tutte le speranze e le
ambizioni della Puglia”.

La lotta alle mafie non ha nessun colore politico, bene fa
dunque il presidente Emiliano a ringraziare pubblicamente e con slancio l’operato della commissione speciale antimafia e del suo presidente  Renato Perrini.

Franco Marella

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