Federconsumatori, sollecitata dalle lamentele dei cittadini in molti casi esasperati dall’attesa, ha effettuato un monitoraggio sui tempi di attesa per entrare in contatto con i numeri attivati a livello regionale per l’emergenza Covid-19. È emerso – si legge in una nota – che tali numerazioni sono spesso irraggiungibili: tempi di attesa infiniti, inviti a richiamare in un altro momento, linea telefonica che cade ripetutamente o la voce registrata di un disco che non fornisce sempre l’informazione desiderata.
Su venti regioni, l’Osservatorio Nazionale di Federconsumatori è riuscito a mettersi in contatto con un operatore solo in 4 casi, dopo un’attesa di circa 7 minuti, mentre in 3 casi l’unica via percorribile è inviare una mail la cui risposta non arriva in breve tempo. Le uniche regioni in cui è stato possibile entrare in contatto con un operatore sono state Emilia-Romagna, Lazio, Marche e Puglia. Nessuna risposta dalla Campania, dalla Lombardia, dalla Provincia autonoma di Trento, Sicilia e Valle d’Aosta. In Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Toscana e Umbria, invece, il traffico telefonico è talmente intenso che il centralino invita a richiamare in un altro momento. Prive di un numero dedicato a livello regionale, invece, sono: Liguria, Molise, Provincia autonoma di Bolzano.
“Con l’aumentare dei contagi la situazione diventa di giorno in giorno più grave e crescono i disagi. I cittadini si sentono abbandonati a loro stessi, in molti casi perdono ore cercando di districarsi in un labirinto di numeri di telefono, tra attese, rimpalli e mancate risposte”, ha dichiarato nella nota Michele Carrus, presidente Federconsumatori, “Questo costringe molte persone a ricorrere ai laboratori privati, dando luogo ai forti fenomeni speculativi sui costi dei tamponi, specialmente quelli molecolari, il cui costo fino a poco tempo fa era di 60 euro e che oggi arrivano a costare anche 168 euro”.