La moglie del prefetto di Foggia, Michele Di Bari, è coinvolta in un’operazione dei carabinieri contro il caporalato. Al momento non risultano misure cautelari nei suoi confronti. La donna, dal 2019 capo del Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, deve rispondere di pesanti accuse assieme ad altre 15 persone indagate nell’ambito dell’inchiesta della procura di Foggia. Il blitz, messo a segno questa mattina, ha portato in carcere due persone mentre tre sono finite ai domiciliari. Per altre undici é stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Per tutti le accuse sono di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. L’operazione é stata portata a termine dai carabinieri della compagnia di Manfredonia e dal nucleo dei carabinieri dell’Ispettorato del lavoro. Una indagine che si é focalizzata nel periodo tra luglio e ottobre del 2020. Nel corso delle indagini é stato chiesto l’assoggettamento al controllo giudiziario di dieci aziende agricole riconducibili ad alcune delle persone coinvolte nell’operazione.