Il mondo del lavoro ha fame di formazione e di competenze che possano condizionare positivamente la ripartenza economica al termine della fase più critica della pandemia.
Secondo i dati Ocse, la formazione professionale in Italia è cresciuta del 113%, sospinta anche dalla possibilità di seguire online ed in ogni momento i corsi di apprendimento. Un’opportunità che è stata ampiamente recepita dalle aziende pugliesi che hanno investito nei percorsi formativi dell’Avviso FEMI 2021.01 di FondItalia oltre 3 milioni di euro.
Avviato a novembre 2020, a durata annuale e articolato in 6 Sportelli, l’Avviso FEMI 2021.01 finanzia progetti di tipo aziendale, interaziendale ed individuale, concordati tra le Parti Sociali che promuovono il Fondo e le imprese aderenti. Al finanziamento delle proposte formative concorrono le risorse destinate dalle aziende nella misura dello 0,30% del monte salari. I sei Sportelli 2021 si sono chiusi con 2.227 imprese beneficiarie e 24 Conti di Rete coinvolti. 755 i progetti approvati per un importo totale pari a € 14.285.149,19 mentre i lavoratori destinatari della formazione sono stati 24.206.
La Puglia con 292 aziende aderenti è al 2° posto, dopo la Lombardia con 659, nella classifica delle imprese beneficiarie per numero di progetti approvati. Seguono la Campania con 183 e il Piemonte con 168. Marche ed Emilia-Romagna si attestano sotto quota 150 rispettivamente con 147 e 142 aziende beneficiarie. Scorrendo la classifica scorgiamo la Sicilia con 138 imprese e il Lazio con 114 mentre il Veneto sfiora le centinaia. Fanalino di coda per Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia con 3 aziende ciascuna.
La Puglia, dunque, traina la formazione in Fonditalia. Imprese e lavoratori pugliesi dimostrando grande attenzione verso percorsi di formazione che incrementano la produttività aziendale interna e regionale. Le imprese beneficiarie pugliesi incidono per il 13% sul totale italiano (292 imprese su 2.227 beneficiarie in un anno), i lavoratori rappresentano il 20% (4.784 sui 24.206 formati in un anno).
Quali sono i corsi su cui converge il maggior numero di richieste delle aziende pugliesi? Su 140.000 ore oltre 43 mila di formazione sono state dedicate alle attività manifatturiere, poco più di 25mila al commercio all’ingrosso e riparazione autoveicoli e oltre 13.000 alle costruzioni.
La classifica pugliese vede al 1° posto le attività manifatturiere con 81 aziende, seguite dal commercio all’ingrosso e dettaglio oltre a riparazione di autoveicoli e motocicli con 54 imprese e le costruzioni con 38 aziende. Tra gli oltre 4.500 lavoratori destinatari dei corsi, 1.649 provengono dall’attività manifatturiera, 744 dal commercio e della riparazione e 587 dall’agricoltura, silvicoltura e pesca. Fanalino di coda le attività immobiliari e finanziarie con soli 3 iscritti.
Sulla base dell’analisi dei lavoratori che hanno svolto la formazione in aula nel periodo compreso tra gennaio e novembre 2021, il destinatario tipo dei progetti formativi, in Puglia, è prevalentemente donna (53%), di età compresa tra 40 e 49 anni. Oltre il 50% degli iscritti ha conseguito un diploma di Scuola Media Superiore, seguono i laureati (36%) e i possessori di licenza media (10%). La fotografia scattata da FondItalia in Puglia, per quanto concerne la tipologia di impiego, vede al 1° posto gli impiegati amministrativi (70%), seguiti dagli impiegati direttivi (10%) e dagli operai generici (8%).
Il 1° sportello dell’Avviso FEMI 2022.01 chiuderà il 22 dicembre 2021 e la graduatoria dei progetti approvati sarà pubblicata sul sito www.fonditalia.org il 10 febbraio 2022.