Musica, funerale Santagata: grazie maestro, grazie bomber

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“Grazie maestro, grazie bomber”. E’ stato un saluto commosso, ma anche un commiato gioioso, quello degli amici, colleghi e parenti a Toni Santagata, morto a Roma quattro giorni prima di tagliare il traguardo degli 86 anni.

Nella Chiesa degli Artisti di piazza del Popolo, in molti hanno reso omaggio al cantautore, cabarettista e conduttore pugliese. Sulla porta anche una corona di fiori del comune di Sant’Agata di Puglia che ispirò all’artista, al secolo Antonio Morese, il nome d’arte con cui divenne famoso. Da Ninetto Davoli a Pupi Avati, anche alcuni volti noti presenti alla messa.

“Con la sua gioia di vivere e la sua energia, andava sempre in goal. Nella Nazionale Attori è stato quello che ha segnato più di tutti! Nelle foto che ho di questi 50 anni di amicizia, lui c’era sempre. Sempre davanti, in prima linea”, ha raccontato Ninetto Davoli, salendo sull’altare dopo la funzione.

Alla vedova di Santagata, Giovanna, è stata donata la maglia numero 7, che si divideva con Mino Reitano, della stessa Nazionale, della quale è stato fondatore e capocannoniere. 

In molti hanno ricordato anche il terzo tempo delle partite di calcio giocate insieme, quello nelle taverne a mangiare e a divertirsi. Non è mancata una lettera di ringraziamento dei frati di San Giovanni Rotondo (memorabile il musical di Toni Santagata ispirato alla vita di Padre Pio, scritto prima che diventasse santo) e dei cappuccini di Termoli. 

Con la moglie Giovanna, nel 2019, Toni aveva tagliato il traguardo di 50 anni di matrimonio. Insieme avevano dovuto affrontare poco tempo fa il lutto della perdita prematura dell’unico figlio, Francesco Saverio.

“Mi dicevi che ero poco espansiva e che, a differenza tua, non dicevo spesso ‘ti amo’. Me ne pento. Lo dico ora qui che ti ho amato tanto e ti amerò sempre”, ha detto pubblicamente la vedova. 

All’uscita dalla chiesa, un applauso ha salutato il feretro e un gruppetto di amici ha intonato uno dei suoi grandi successi, ‘Quant’è bello lu primm’ammore’.

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