Nella nottata odierna i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Foggia, coordinati dalla Procura
della Repubblica di Foggia, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in
carcere emessa dal GIP del Tribunale di Foggia. In particolare, gli investigatori dellArma hanno
arrestato il sesto componente del presunto gruppo criminale rientrante nella maxi operazione
antidroga convenzionalmente denominata Green power. Colpo di coda quindi nellinchiesta
giudiziaria che, lo scorso 11 ottobre, aveva già determinato larresto, sempre su provvedimento
restrittivo del GIP del Tribunale capoluogo, degli altri 5 componenti ritenuti responsabili della
coltivazione di unimponente piantagione di canapa indica di quasi 5.000 piante, impiantata in
località Montaltino di Cerignola (FG), una delle più vaste sequestrate negli ultimi anni nella
provincia di Foggia e non solo, con un volume daffari criminale stimato in circa 10 milioni di euro.
Anche allarrestato di oggi, un 70enne originario di Modena e per questo noto con lo pseudonimo di
u modenese, è stato contestato, allo stato degli atti delle indagine preliminari, la coltivazione di
sostanze stupefacenti aggravata dallingente quantitativo, riconoscendogli, tra laltro, la recidiva
reiterata specifica infraquinquennale, in relazione appunto ai suoi precedenti penali specifici.
Secondo gli inquirenti, il 70enne era la regia occulta dellindividuato sodalizio criminale ovvero
colui il quale dava disposizioni ed indicazioni agli altri 5 nella gestione diretta e materiale della
maxi piantagione. Linchiesta giudiziaria, infatti, dopo i primi arresti, come era inevitabile, non si è
fermata, riuscendo così ad individuare anche u modenese, non rilevato in una prima fase delle
indagini, in relazione appunto al suo ruolo direttivo esterno. Nei prossimi giorni, luomo sarà
sottoposto da interrogatorio di garanzia. Tuttora in carcere, infine, gli altri 5 arrestati del mese
scorso.
Ancora una volta, Magistratura e Carabinieri hanno dato un importante risposta in termini di
legalità e sicurezza nel territorio della Capitanata, colpendo in particolare un settore illecito molto
remunerativo per la criminalità, quello del narcotraffico.